martedì 29 marzo 2011

La modernità dell'antichità




Dopo il mio ultimo intervento in questa Stanza, non potevo non soffermarmi un attimo sul nostro Sommo Maestro, la nostra Guida, lo Spirito della Letteratura: Dante Alighieri. Perchè? Perchè anche se falsa (?), l'ignoranza del Grande Fratello non può comunque trattare così Dantino!14.223 endecasillabi e 100 canti. Non so se rendo vagamente l'idea di quanto sia complessa, costruita e semplicemente spettacolare questa Divina Commedia.                                                                                  Detto ciò, pensavo: "Perfetto, la Divina Commedia è un capolavoro della letteratura...ma solo questo? Non è nient'altro che un insieme di versi, certo divini, ma pur sempre versi? Oppure è qualcosa di più?" Ovvio che si! Tralasciando tutto ciò che si potrebbe dire su questa opera, che non basterebbe tutto lo spazio del blog per illustrarne almeno la metà, pensavo che oggi potremmo divertirci (o almeno, potrei divertirmi) a trovare dei paragoni moderni tra l'Italia del 1300 e la nostra attuale Italia, così malata e lacerata che stentiamo noi stessi a riconoscerla.                                                                                                                                             Verrebbe subito da pensare che quei sette secoli che, ahimè, ci separano da Dante, siano abbastanza per dividere l'Italia di allora e l'Italia di ora...ma ci sbagliamo, eccome se ci sbagliamo! L'Italia del '300 era lacerata dai conflitti politici dei vari Comuni, e Firenze in particolare era divisa tra due fazioni politiche: i Guelfi e i Ghibellini. Senza contare ovviamente tutte le conseguenze di una guerra politica interna: tradimenti, corruzioni, ipocrisie anche tra amici. Esilio (e il nostro Dantino lo sa benissimo).Questo popò di roba per dirvi che in sette secoli l'Italia si sarà pure unita e democratizzata, ma essenzialmente non è che sia cambiata più di tanto...Nessun tono pessimistico, cari ragazzi. La pura verità.Di seguito dunque vi propongo tre passi della Divina Commedia per confermare che questa "tradizione" continua. Ovviamente la Commedia è piena di questi riferimenti, ve ne propongo solo tre e dei passi più famosi per evitare che vi suicidiate dalla noia...

Inferno, Canto Terzo, versi 34-36; 64-69:

"Questo misero modo 
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo"
[...]
"Questi sciaurati, che mai non fur vivi,
erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
Elle rigavan lor di sangue il volto,
che, mischiato di lagrime, a' lor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto".

Gli ignavi. Coloro che non furono né vivi né morti. Coloro che non fecero nessuna scelta, o che non furono nulla, se non lecchini ora di uno ora di un altro.
Vi è familiare questa situazione, per caso? I nostri politici, ammettiamolo...si fanno un pò troppo i conti di tasca loro, eh? Vanno prima a destra, poi a sinistra, poi al centro, si alleano con questo o con quello...dove più conviene, si muovono!Dante impone agli ignavi una pena dolorosa, ovvero quella di camminare dietro ad una bandiera senza insegna, punti da vespe e mosconi e con vermi ai loro piedi. Pena dolorosa ma direi altrettanto umiliante e significativa. Camminano tra i vermi, come loro lo sono stati in vita. Una punizione esemplare…


Inferno, Canto Diciottesimo, versi 34-39; 112-117:

"Di qua, di là, su per lo sasso tetro
vidi demon cornuti con gran ferze,
che li battien crudelmente di retro.
Ahi come facean lor levar le berze
a le prime percosse! Già nessuno
le seconde aspettava né le terze”.
[...]
“Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso 
vidi gente attuffata in uno sterco
che da lì umani privadi parea mosso.
E mentre ch’io là giù con l’occhio cerco,
vidi un col capo sì di merda lordo,
che non parea s’era laico o cherco”. 

Il girone degli adulatori e lusingatori. I primi frustati dai demoni e i secondi immersi nella…merda, appunto. Un canto così volgare e sporco da far invidia ad uno scaricatore di porto. Eppure Dante riesce ad elevare persino lo sterco ad un'immagine carica di significato, un'immagina piena di colori e di odori che sembrano veri, reali. Sentiamo perfettamente la puzza dello sterco, vediamo l'oscurità che regna sovrana, sentiamo le loro grida...
Adulatori e Lusingatori. I lecca-piedi, per dirla in poche parole. I raccomandati. Chi con complimenti e "qualche" spicciolo riesce ad adulare e sedurre anche la persona più onesta del mondo. Alcuni dei peggiori sulla faccia della terra, che meritano sicuramente una punizione così schifosa..


E per finire, la terzina delle terzine, i tre versi che racchiudono perfettamente, ora come allora, la situazione italiana. 
Purgatorio, Canto Sesto, versi 76-78: 
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello”. 

Non credo ci sia nemmeno il bisogno di un commento...

mercoledì 23 marzo 2011

Big Brother is Watching You.

"[...]dovunque, in tutto il mondo, centinaia o migliaia di milioni di individui, tutti uguali, ignari dell'esistenza di altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure quasi gli stessi..." (1984, George Orwell)


Comincio col dire che non mi importa più di tanto del Grande Fratello, il cui nome è stato ispirato proprio a questo romanzo "distopico" di George Orwell, dove appunto il dittatore del regimo chiamato Big Brother controlla le menti e le azioni di ogni cittadino.
Ora, per quanto il capolavoro di Orwell non sia così facile da spiegare, in parte il nostro caro Grande Fratello rievoca abbastanza la tecnica che il regime totalitario assume nel libro: controllare ogni mossa di ogni cittadino. E cos'è il nostro reality, se non una serie di telecamere piazzate ovunque, all'interno di una casa, dove tot concorrenti si uccidono a vicenda per conquistare il bottino?


Ritorno a quel che ho detto prima. Non mi importa più di tanto del Grande Fratello. Non mi importa sapere a quale edizione siamo, chi lo vincerà, chi non lo vincerà, chi sta con chi, ecc ecc...
E' un programma che non amo e non seguo, e che secondo me aiuta a rovinare la mentalità umana. Tuttavia, sono dell'idea che per giudicare qualcosa, bisogna prima conoscerla. Troppo facile altrimenti, no? Così lunedì sera ho visto la puntata del Grande Fratello, quella dedicata all'Unità d'Italia, dove i nostri cari concorrenti dovevano mettersi nei panni dei grandi personaggi del Risorgimento (quali Cavour, Garibaldi e Mazzini) e rispondere a delle domande per superare la prova...ecc ecc...


....non potete immaginare cosa ho dovuto sopportare.


Senza farvela troppo lunga, siamo arrivati alla conclusione che:
-Amerigo Vespucci ha dato nome alla Vespa;
-l'Inno di Mameli in verità si chiama l'inno di Jimmy (un pazzo che quella sera era vestito da Mameli, povero Goffredo);
-Roma venne liberata dalla breccia di Porta Portese, e non di Porta Pia;
-Mazzini fondò l'Organizzazione Mazzini, e non la Giovane Italia (a questo punto il nostro concorrente poteva anche rispondere "fondo la Mazzini S.p.A., sarebbe stato quasi più divertente...)
Ma andiamo avanti! Dulcis in fundo, dopo lo shock mi sono risollevata il morale con Mai Dire Grande Fratello. 

Risollevata il morale per modo di dire.
Seguo i commenti della Gialappa's riguardo ad una giornata del GF, suppongo di qualche giorno prima del 21 marzo, dove alcuni di loro dovevano leggere delle domande circa dei CELEBERRIMI PERSONAGGI ITALIANI.
Ora...posso capire che la breccia di Porta Pia sia difficile da ricordare, e che Amerigo Vespucci sia (forse) meno famoso di Cristoforo Colombo...ma scambiare Pirandello per un pittore, Mascagni per uno scrittore, e Verdi per un poeta....stiamo scherzando vero?? Sono rimasta a bocca aperta, davvero senza parole...
Ma non è finita qui! Udite udite...due dei concorrenti recita una cosa del genere, leggendo una domanda:
- "Chi è il famoso TANTE?..."
- "Oh ma chi è sto Tante?"
- "Ah no c'è scritto Dante!"
...
Morale della favola? NON SAPEVANO CHI FOSSE DANTE ALIGHIERI. 
Possono esserci parole per commentare una cosa del genere? Io sinceramente non ho parole. E' come se gli americani non conoscessero George Washington, o i francesi Napoleone Bonaparte, o gli irlandesi San Patrizio, dai!
Ho scritto questo post solo per questo, lo ammetto. Ma capite pure voi che questa cosa non è grave, di più. Non mi ritengo un pozzo di conoscenza, e non conosco quei signori solo perchè ho studiato in un liceo classico. Alzi la mano chi di voi non conosce uno di questi personaggi! 
Questo post è stato scritto solo per farvi ricordare quanto stanno messi male quei ragazzi. Per farvi capire quanto stanno messi male chi organizza il programma.
Sarò moralista? Sarò snob? Ho troppi pregiudizi nei confronti dei reality? Probabile, ma in questo caso ne sono felice.

lunedì 21 marzo 2011

..Mea culpa (?)

Certo non ho nessuna intenzione di scrivere su questo blog una volta al mese...ma vi assicuro che non è colpa mia se non ci riesco ancora!
Sarà colpa della regola che simpaticamente mi sono auto-imposta? O sarà il Destino, che si rifiuta di farmi mandare avanti questa Stanza da Tè, ancor prima di cominciare l'attività?
In questi giorni, per un motivo o per un altro, non riesco mai a scrivere quel che vorrei, nella nostra ora decisa, le 17:00. Eppure io avevo (ed ho ancora) tutte le intenzioni di scrivere...se non fosse che oggi, tanto per dirvene una, non andava la connessione al Centro :P ed è tornata ovviamente alle 17:55! (come due dei miei già tantissimi fan sanno!).

Comunque...prometto solennemente che in breve tempo vi ritroverete un altro intervento su questa Stanza.
Parola di Stregatto!


venerdì 18 marzo 2011

La Tearoom apre i battenti!

Dopo giorni di agonia, dubbi e incertezze...finalmente anche H.Q. è entrata nel "fantastico mondo" dei blog!.
In verità non c'è un motivo ben preciso per cui ho costruito questa bella Stanza da Tè: non brillo in nessuna particolare disciplina che potrebbe spingermi ad aprire un blog e condividere la mia onniscienza con qualcun altro. Forse qualcosa la so fare però: scrivere. Non ho mai scritto nessun libro, sia ben chiaro. E non è detto che, scrivendo, io sappia scrivere bene!. Ma mi piace, assolutamente. Secondo una mia "personale" teoria, l'uomo ha inventato un codice di scrittura perché non ce la faceva più a trattenere le parole nella testa: miliardi di pensieri, teorie, commenti, osservazioni, elucubrazioni, tutti ficcati in un povero cervello...immaginate che tortura!. Questa mia personale teoria ovviamente sta anche a spiegare il perché scrivo: essenzialmente perchè mi va, sono curiosa e volevo sapere cosa si prova a far leggere i propri pensieri a gente sconosciuta (più o meno) :P ; e poi perché, effettivamente, questo è un ottimo metodo per salvare il cervello da un imminente scoppio di pensieri, condividendoli con altre persone.

Non pretenderò nulla, in questa stanza da tè. Parlerò con voi dei più svariati argomenti, di qualunque cosa voglia condividere con voi, di qualunque cosa il mio cervello elabori. Potrete essere d'accordo o meno, quindi nessuno di voi (spero) si offenderà per ciò che scriverò, e io non mi offenderò per ciò che scriverete in risposta...sperando che lo farete!. 
Questa, è la prima regola per la nostra Stanza da Tè.


N.B. La seconda regola è che scriverò su questo blog alle 17:00, l'ora del Tè ovviamente... 
Cercherò di rispettare questa regola, ma spero di non rischiare il linciaggio se potrà capire di sforare per qualche minuto l'orario!.
E nel caso ve lo stiate chiedendo...no, oggi non vale!.